Quanto è importante il rapporto terapista paziente?
Questa è una domanda che ognuno di noi si pone anche solo implicitamente. Questo perché quando ci si rivolge ad una qualsiasi figura sanitaria, si cerca prima di tutto un professionista che comprenda le nostre problematiche e le interpreti correttamente per poi fornirci la risoluzione al problema.
E questa è la parte puramente tecnica e imprescindibile.
Ma ricordiamoci sempre che noi siamo, passatemi il termine, animali sociali, e il contatto con le persone deve regalarci sempre una sensazione positiva.
Le abilità tecniche del terapeuta devono essere abbinate a capacità empatiche, di ascolto e di adattamento al singolo caso
Immaginate di aver bisogno per svariati problemi, anche se non particolarmente gravi, di dovervi affidare ad un operatore sanitario che non cerca di infondervi fiducia, che non condivide con voi le varie possibilità nella gestione del percorso.
Intrattenere un rapporto professionale laddove non c’è fiducia e manca il piacere di intraprendere un percorso, senza potersi affidare senza diffidenza, nel breve termine porterà certamente all’insuccesso.
Facilmente potete immaginare il perché.
Perché verosimilmente non si porteranno a termine i trattamenti.
Chi di noi frequenta ambienti poco confortevoli e persone personalmente considerate sgradevoli, se non costretto?
Nessuno.
E in particolare, diventa assolutamente impossibile affidare il proprio corpo a un Terapista, senza la cosiddetta “buona vibrazione”.
il rapporto umano fatto di empatia, ascolto, condivisione è nel metodo R.A.G.E.S essenziale al buon esito del trattamento
E’ fondamentale quindi per ricevere il trattamento e goderne di tutti i benefici, affidarsi alle cure di chi prende a cuore il vostro problema.
Non a caso alcuni tipi di trattamento richiedono che il paziente si lasci totalmente andare, a livello muscolare e di conseguenza a livello mentale.
Se c’è diffidenza questo diventa impossibile.
Il terapeuta e il paziente instaurano un rapporto umano fatto di professionalità, fiducia e collaborazione anche emotiva e solo in questo modo si possono avere i massimi benefici dalla terapia.
Un buon massoterapista, come ogni buon operatore sanitario, non è quello che vi riceve nel suo studio ma quello che vi “accoglie” e trova col singolo paziente la miglior intesa e collaborazione per l’obiettivo comune del miglioramento di salute della persona.